giovedì, settembre 29, 2005

i Sigur Ros: tra sensazionalismo, prostituzione e romanticismo


In un volo di bambole, sullo sfondo di un cielo metallo e nebbia, si strappa un amore totale, l'amore tra due adolescenti, l'amore tra due ragazzi con tutto in comune, tutto. Siamo alla poesia. E bastava davvero poco. In termini di mezzi intendo. Immagini rallentate, tappeto sonoro di archi e pianoforte, la cappa plumbea e vaporosa del paesaggio islandese. Il resto è solo potenza della narrazione, la scelta di desincronizzare il video dall'audio, rallentando tutto, senza scandire il ritmo degli strumenti sull'immagine e sul montaggio, ma con l'innesto lirico di racconto, suoni e inquadrature sulle onde a intermittenza amore/dolore dell'osservatore. Una storia di omossessualità tra adolescenti, narrata con l'espediente del flashback. L'incastro nel montaggio è uno scambio di sguardi tra quello di un ragazzino, svuotato d'amore e rivolto al cielo e quello di una bambola, svuotato degli occhi stessi e rivolto alla terra. E' in questo spazio che separa l'erba verdissima (l'amore) dalle nuvole d'acciaio (le convenzioni sociali) che tutto resta sospeso: galleggia il flusso delle immagini, vibra come un diapason il brano musicale, e la storia, bloccata a mezz'aria, interrompe una parabola di moto uniforme che nel video non termina mai. Guardatelo!
http://www.methodstudios.com/mox373
Julien romantische againa

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Semplicemente sublime.

19:33  

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