martedì, settembre 06, 2005

Rincoglionimento, insoddisfazione perenne, sindrome di Peter Pan? o semplicemente realtà?


"...Qualunque sia il grado di felicità con la nostra compagna, l'amore per lei ci è di ostacolo (a meno di non vivere in una società poligamica) ad avviare altre relazioni romantiche. Ma perchè ciò dovrebbe essere causa di frustrazione, se davvero la amiamo? Perchè, se il nostro amore per lei è sempre vivo, dovremmo sentire come un limite tale condizione? Forse perchè nel risolvere il nostro bisogno di amare, non sempre riusciamo a risolvere il nostro bisogno di desiderare... Osservando Alice parlare, accendere una candela che si era spenta, affrettarsi in cucina con i piatti e allontanare dal viso una ciocca di capelli biondi, fui colto da nostalgia romantica. Succede in genere quando ci ritroviamo di fronte a qualcuno che avrebbe potuto essere nostro, e che la sorte ci ha invece negato. Intravvedendo la possibilità di una vita amorosa alternativa, ci vien fatto considerare che la storia che ci vede coinvolti è solo una delle miriadi di storie possibili: ed è probabilmente l'impossibilità di viverle tutte che ci fa sprofondare nella tristezza. Vagheggiamo un tempo in cui non dovevamo scegliere, un tempo scevro dalla tristezza per l'inevitabile perdita che ogni scelta (per quanto meravigliosa) implica..." (De Botton). Ecco non è proprio sempre così, però ci sono dei momenti in cui il cosmo cazzuto ti si rivolta contro e ti rende vulnerabile, cretino e squilibrato. Di questo brano mi è sempre piaciuta una frase, che poi mi ha rincorso spesso nella vita, ma credo che rincorra TUTTI: "colto da nostalgia romantica". Non leggete questo libro, c'è poco sangue. Colonna sonora Kaiser Chiefs: Employment.
Julien romantische

5 Comments:

Anonymous Anonimo said...

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21:04  
Anonymous Anonimo said...

Ma carissssimi quali e quanti vaneggiamenti perlopiù autocelebranti e spesso incomprensibili siete in grado di sintetizzare.. Ve la prendete con i miei amici sugar free, che mi riempiono, almeno loro, di dolcissime lusinghe ogni volta che, filocommercialmente, ma libera da ogni pesantezza capita di ascoltarli nella solitudine della mia auto.. Deridete le innovative proposte che amplierebbero i vostri forse limitati orizzonti circa sesso e dintorni.. Ma quale profondità e poliedricità scopro di fronte al problema della più banale delle situazioni della vita moderna: “ il legame romantico ovvero esclusivo”. L’uomo sincero, solitamente dopo o non in vista di una potenziale conquista oppure certo della stessa, o furbescamente conscio delle sue possibilità di plagio sull’incauta vittima (potenziale carnefice, lo ammetto, pur tentando una difficile ed incostante difesa della categoria), osa affermare che tale esclusività “comunque” costa e lo frustra dall’assecondare la sua naturale propensione biologica a fecondare quante più femmine possibili (ovvero lo mette nella tristezza della biblica rinuncia a desiderare liberamente). Non ci mettiamo a disquisire sul significato della parola amore… sarebbe troppo oneroso spazio-temporalmente ed inconcludente (come pure non nego la qui seguente dissertazione). Mettendola sul piano del desiderio dell’altro che è unanimemente riconosciuto sinonimo di “amore vivo” e spesso di spontanea esclusività del sentire e quindi volere ma poco corrispondente, a mio avviso, al bisogno di amare o ancor meglio di essere riamati (o non abbandonati e sostituiti)… potremmo ritenere che non tutti desiderano allo stesso modo (e qui starebbe il bello e la libertà del farlo), né si può più modernamente discriminare il desiderio femminile, atavicamente legato alla maternità, dal desiderio maschile, più influenzato dalla riproduzione… poiché culturalmente siamo quasi evoluti e pronti ad accettare uno “scambio” di ruoli ed una diversificazione dell’oggetto-i del desiderio.. Ovvero se ammettiamo lecito che si possa omo ed etero desiderare, perché non si riconosce un’alternativa ma plausibile moralità al poter pluridesiderare? Risolveremo il noto antropologico, ma anche infantile, problema che il desiderio è alimentato o scatenato dalla difficoltà di avere-possedere? No probabilmente, ma almeno non ci saranno più ‘sti lamentosi uomini romantici che scialbi e trasandati, ti amano in casa mentre lavi i loro calzini e, facendo i brillanti, desiderano tutto di tutte fuori. Amiamoci senza possederci, desideriamoci senza limiti..senza scelte ufficiali, senza promesse che sappiamo non mantenibili, finché dura, finché piace.. seguendo il proprio veritiero senso del piacere (naturalmente o obbligatoriamente rispettoso dell’altrui)… e magari sgretolando, perché no, sto sacro monumento mafioso della famiglia unita per creare un’aggregazione spontanea di gente, non felice, ma consapevole che forse l’unica umana attitudine è quella al piacere, ed ad ognuno il suo (che poi esistano sadici, masochisti e martiri di ogni genere lo si sa e non dovrebbero avere un benemerito maggiore, benché umanitariamente utili, di fronte ad un qualche giusto dio). E i figli? Già lo sanno che i loro genitori altrimenti non possono resistere.. si abitueranno alla verità. Perché l’inclinazione romantica deve angustiarci e renderci sleali persino con noi stessi? ..nel tentativo di avere tutto il possibile senza finalmente dover scegliere il meno peggio! Del pacs né parliamo un’altra volta?

19:03  
Anonymous Anonimo said...

volevo scrivere "ne"

19:04  
Anonymous Anonimo said...

E dire che si è fatto di tutto pur di non rispondere a 'sto post di san valentino al tris, sponsorizzato dalla perugina...
Si prega l'autore o (rectius) l'autrice, di assumere un'identità qualsiasi, anche Giampiero Galeazzi, così è più semplice risalire a chi posta la prossima volta...
Una volta personificata/o, mi/ci rispieghi tutto come a un bambino di cinque anni (si può saltare la parte sugli sugar free, ermmmhh...)
Hugs,
Neiljung

23:13  
Anonymous Anonimo said...

E io che mi sono fatta intenerire dalla peruginata…polla. O forse dovevo buttare la una delle mie distorte teorie ed era l’unico pezzo che minimamente centrasse? Ma qualcuno pensa che se fossi in grado di parlare ad un bambino di cinque anni in maniera che comprenda ciò che dico sarei così perdutamente single.. comunque per tale condizione, poiché anche la FIAT, dopo alquanto tempo, forse ha beccato non solo un’auto ma anche lo spot.. sto cominciando a recuperare le speranze per i prossimi decenni!! Ciao piccoli maschi orgogliosamente cattivi. Zia zitti.

09:07  

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